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La compliance aziendale, ovvero la conformità a determinate regole e leggi, è uno degli aspetti più rilevanti per le aziende che operano a livello nazionale e internazionale. Ma a quali norme devono attenersi le imprese, e perché è importante verificare i propri partner commerciali?
Compliance aziendale: perché è importante?
Dalle direttive sulla sostenibilità aziendale a quelle sull’anticorruzione, dall’antiriciclaggio alle linee guida sulla sicurezza e sulle segnalazioni di irregolarità, passando per la tutela dei lavoratori, la prevenzione di illeciti e di condotte aziendali scorrette, è fondamentale che le imprese adottino un efficace sistema di compliance in grado di prevenire o riconoscere immediatamente eventuali non conformità alle leggi vigenti.
L’obiettivo è quello di escludere o prevenire azioni criminose e violazioni di vario genere, evitando così di incappare in procedimenti penali, sanzioni pecuniarie, oltre a danni all’immagine e alla reputazione aziendale. Allo scopo, sempre più aziende si sono dotate di Compliance Officer incaricati di verificare la conformità agli standard richiesti e fare in modo che l’azienda e i suoi dipendenti rispettino leggi, regolamenti, regole e codici di condotta. Nel caso in cui vengano violate delle normative saranno i vertici aziendali a dover rispondere (CEO, i membri del CdA e il top management).
Normativa sulla compliance in Europa: la stretta anticorruzione
Quali normative sulla compliance le aziende sono tenute a rispettare? Sicuramente quelle del Paese di origine, ma anche quelle delle nazioni in cui operano. Le società internazionali dovranno, quindi, attenersi alle leggi e ai regolamenti di tutti i mercati in cui effettuano scambi commerciali. Le imprese nazionali dovranno invece essere conformi alle norme italiane e alle direttive UE.
Una delle ultime introdotte riguarda la lotta alla corruzione: nel 2023 l’UE ha infatti definito norme più rigorose per contrastare fenomeni corruttivi a livello pubblico e privato. L’UE ha chiesto agli stati membri di avere un’autorità apposita con standard comuni per combattere la corruzione, la cui definizione è stata ampliata per comprendere anche fenomeni quali:
• l’appropriazione indebita
• il traffico d’influenze
• l’abuso di funzione
• l’ostruzione alla giustizia
• l’arricchimento illecito
• il tentativo di corruzione
D&B OnBoard per verificare la compliance dei partner commerciali
Una volta che un’azienda si è assicurata di essere “a norma”, per non correre rischi è bene che esegua una verifica della compliance della supply chain e dei partner commerciali con cui opera, soprattutto nel caso di imprese che svolgono attività su mercati esteri.
Allo scopo è nato il servizio D&B OnBoard che permette di reperire e gestire informazioni su fornitori e clienti al fine di poter arrivare a una valutazione precisa e puntuale sulla compliance aziendale, arrivando a qualificare il proprio albo fornitori e prevenendo rischi reputazionali. L’indagine prevede infatti:
• identificazione e verifica dell’esistenza e dell’identità dell’azienda
• verifica di legami societari e proprietà
• screening dei rischi delle aziende partner
Compliance dei partner commerciali: i vantaggi
Tra i vantaggi dell’indagine sulla compliance dei partner commerciali, troviamo:
• si tutela l’impresa limitando gli effetti negativi di comportamenti scorretti da parte di partner o dei loro investitori diretti
• si monitorano nel dettaglio tutti gli eventi negativi collegati a un partner
• si ha una prospettiva precisa su tutti gli individui che hanno un interesse verso il flusso di profitti dell’azienda
• si conosce come è strutturata la rete degli azionisti
Avvalendosi della collaborazione di un info provider in grado di fornire tutte le informazioni necessarie, valutare i propri partner e ridurre i rischi diventa facile. Perché non farlo?
Per saperne di più www.cribis.com