Continua la crescita delle esportazioni dei distretti dell’agroalimentare (+7,7%) – Research Department di Intesa Sanpaolo
La filiera dell’olio è quella che contribuisce maggiormente alla crescita delle esportazioni dei distretti agroalimentari, con un aumento di 522 milioni ovvero +52,4%
Prosegue la crescita sui mercati esteri dei distretti agroalimentari italiani. Nei primi 9 mesi del 2024, le esportazioni hanno superato i 21 miliardi di euro, segnando un + 7,7% a prezzi correnti sullo stesso periodo del 2023. È quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo che evidenzia un’evoluzione leggermente inferiore alla media italiana (+8,2%), di cui i distretti rappresentano il 42,5% in termini di valori esportati.
Il rapporto mostra innanzitutto che la filiera dei distretti vitivinicoli migliora del 4,4% le sue prestazioni nel periodo gennaio-settembre, andando a sfiorare i 5 miliardi. Il distretto principale – quello dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato – va in negativo (-1,6%), mentre è molto positivo l’andamento del distretto dei Vini del Veronese (+9,6%). Fanno inoltre un balzo in avanti i Vini dei colli fiorentini e senesi (+11%) e il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene (+8%).
Chiude in positivo anche la filiera della pasta e dolci, che nei primi 9 mesi del 2024 raggiunge i 3,6 miliardi di export (+7,6%). Il contributo maggiore viene dal distretto dei Dolci di Alba e Cuneo, che realizza quasi 1,5 miliardi di export nei nove mesi (+18,6%). Bene vanno anche i Dolci e pasta veronesi (+13%). Arretra il comparto pasta e dolci dell’Alimentare di Parma: nei primi nove mesi del 2024 il gap accumulato è di circa 25 milioni (-2,7%), ma grazie al contributo del comparto conserve, resta nel complesso in territorio positivo (+1,9%).
In aumento anche le vendite estere dei distretti agricoli, che nei nove mesi chiudono con oltre 2,9 miliardi (+5,4%). Il maggior contributo viene dalle Mele dell’Alto Adige con un incremento del 20% nel periodo. In forte recupero l’Ortofrutta romagnola a quota 546 milioni (+11,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2023), mentre continua il calo sui mercati esteri per la Nocciola e frutta piemontese (-16%).
Anche la filiera delle conserve, si legge nel report, contribuisce positivamente alla dinamica dell’export dei distretti agro-alimentari con un +5% nei primi nove mesi (+ 112 milioni). Particolarmente positivo l’andamento del comparto conserve dell’Alimentare di Parma (+15,3%, che compensa l’andamento negativo del comparto pasta e dolci del distretto). Anche il distretto delle Conserve di Nocera chiude in leggera progressione (+2% tendenziale).
L’analisi indica poi un miglioramento delle vendite estere del comparto di carni e salumi (+3,1% ovvero +59 milioni). Si distinguono le Carni di Verona, che realizzano 23 milioni di incremento sui mercati esteri (+4,6%), ma crescono anche i Salumi dell’Alto Adige (+15,1%, circa 10 milioni in più) e i Salumi di Parma (+5,2%, + 20 milioni).
La filiera del lattiero-caseario nel complesso avanza del 5,2% (con 95 milioni di euro in più), quasi interamente merito del distretto Lattiero-caseario parmense, che segna +38,3%). In progressione anche il Lattiero-caseario di Reggio Emilia (+16,7%), mentre calano leggermente il Lattiero-caseario sardo (-2%), la Mozzarella di bufala campana (-1%) e il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (-2,2%)
Nei primi 9 mesi del 2024 avanza anche la filiera del caffè (+9,5%), con ottimi andamenti per tutti e tre i distretti che la compongono. Il Caffè, confetterie e cioccolato torinese realizza 718 milioni di vendite all’estero (+7,7%). Positivi anche il Caffè di Trieste (+15,4%) e il Caffè e confetterie del napoletano (+9,7%).
Particolarmente di rilievo l’andamento della filiera dell’olio, quella che contribuisce maggiormente alla crescita delle esportazioni dei distretti agroalimentari. Nei primi nove mesi del 2024 realizza infatti un aumento di 522 milioni ovvero +52,4% a prezzi correnti. Il distretto dell’Olio toscano in particolare registra 389 milioni in più (+56%), ma positivi sono anche l’andamento dell’Olio umbro (+33%) e del comparto oleario dell’Olio e pasta del barese (+60%).
La filiera del riso chiude sostanzialmente invariata (-0,3% nei primi nove mesi del 2024), con andamenti simili per i due distretti che la compongono, ovvero Riso di Pavia (-0,4%) e Riso di Vercelli (-0,2%). Bene, infine, il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano: +11,6% nei primi nove mesi del 2024.
Guardando ai mercati di destinazione, l’analisi indica come primo partner dei distretti agroalimentari la Germania, con vendite in aumento nei nove mesi del 6,9%.
Crescono anche le esportazioni verso gli USA (+17%), la Francia (+5,4%), mentre è sostanzialmente stabile il Regno Unito (+0,7%).
Le economie emergenti, che rappresentano il 20% del totale delle esportazioni distrettuali agroalimentari, crescono del 6,8% nel terzo trimestre (+8,7% nei nove mesi) contro un +9,8% delle economie avanzate (+7,5% nel periodo gennaio-settembre 2024).
Tra queste vanno segnalate Polonia (+11,9% nei nove mesi), Romania (+14,5%), Brasile (+14,4%) e Russia (+10,2%), bene anche la Cina (+7%) grazie allo sprint del terzo trimestre (+15,6%).
https://www.supplychainitaly.it/2025/02/14/continua-la-crescita-delle-esportazioni-dei-distretti-dellagroalimentare-77/