Knowledge management. Fattore competitivo differenziante delle supply chain
Il knowledge management è una materia di cui sempre più frequentemente si parla.
Con l’aumentare della complessità ci si è accorti che la conoscenza degli individui è uno degli asset fondamentali per competere sul mercato.
In tempi recenti, soprattutto con l’elaborazione dei bilanci dell’intangibile da parte di best practice dei propri settori di riferimento ( Brembo Spa nel settore dei sistemi frenanti e Siemens Spa nel settore dell’elettromeccanica per esempio ), assurge a ruolo di elemento fondamentale per la redazione degli stessi.
Il knowledge management ha origine soprattutto da necessità militari, da ricerche/studi orientali
Giapponesi e dalla tradizione anglosassone-latina riguardo l’artificial intelligence.
Mentre un prodotto o servizio è facilmente replicabile ( o business per clonazione ), la conoscenza è patrimonio personale del singolo individuo, impossibile da riprodurre.
Con la disponibilità e sovrabbondanza di informazioni ci si è accorti che necessita, quantitativamente e qualitativamente, introdurre sistemi di raccolta – analisi – valutazione e selezione ( censimento ), organizzazione, gestione e distribuzione delle conoscenze, che permetta efficientemente e efficacemente di individuare e avere disponibili le conoscenze e informazioni che effettivamente necessitano.
Questo per evitare la dispersione di risorse che causerebbe dei trade-off, l’aumento dei costi opportunità e l’indisponibilità dei veri asset intangibili che genera l’oggettivizzazione della conoscenza ( Nonaka e Mintzberg ).
In questo ci aiuta l’I.C.T., senza difficilmente sarebbe pensabile iniziare un percorso di K.M.
Il K.M. è un insieme di metodologie e strumenti gestionali che incentivano, favoriscono la raccolta, sviluppo, condivisione di conoscenze e informazioni interna/esterna all’organizzazione con l’obbiettivo di creare o aumentare il value della stessa.
Oggettivamente significa:
Incentivare gli individui a rendere disponibili, condividere, utilizzare le conoscenze, esperienze e informazioni personali e di terzi
Poter accedere da qualsiasi parte del mondo con ogni device disponibile alle conoscenze e informazioni quando necessitano
Aumentare le conoscenze e competenze degli stakeholders ( principalmente gli individui che fanno parte dell’organizzazione )
Creare community
Un sistema tecnologico di K.M. si basa su HD/SW e deve fare riferimento a 4 aree:
Competenza
Produttività
Reattività
Innovazione
COMPETENZA
Per competenza si intende che se un’Impresa vuole prosperare, deve necessariamente promuovere top-down il learning professionale degli individui facenti parte l’organizzazione
( tramite corsi, articoli, biblioteca, forum ecc. ).
PRODUTTIVITA’
Per produttività si intende che le attività di K.M. sono svolte efficientemente e efficacemente nella raccolta, analisi, valutazione, elaborazione, documentazione, catalogazione, organizzazione e distribuzione ( tramite diversi medium; un esempio è la T.V. Aziendale di Intesa Bci, Enel Spa ).
Il già conosciuto difficilmente incentiva gli individui all’utilizzo di piattaforme di K.M., e non crea quel circolo virtuoso di continuous improvement.
REATTIVITA’
Per reattività si intende che il K.M. produce benefici che mettono in grado l’organizzazione di cogliere per tempo anche i segnali più deboli provenienti dall’interno e dall’esterno e a reagire mettendo in atto strategie adattative o anticipatorie ( strategie emergenti tanto care a
Mintzberg ).
INNOVAZIONE
Per innovazione si intende nuovi metodi per l’acquisizione di quegli asset intangibili che sono la conoscenza, l’esperienza e le informazioni oggettivizzate che stanno alla base di vantaggi competitivi, fondamentali in mercati sempre più complessi e caotici con tempi ridotti di time to market.
Gli strumenti di K.M. devono favorire l’incontro 24/7 delle risorse con gli individui senza limitazioni di “any place, any time e any device” per incentivare e consentire:
L’utilizzo della piattaforma di K.M.
Condivisione
Collaborazione
L’introduzione e lo sviluppo del K.M. funziona laddove Imprenditori o Manager sono disponibili nel favorire la condivisione delle conoscenze, esperienze e informazioni in modo strutturato ma libero ( un esempio sono le strutture organizzative snelle che lavorano per processi ).
Fondamentale è il ruolo degli individui; in primis gli Imprenditori o Manager che con strategia top down devono esserne i fautori e crederci.
In un momento di significativi cambiamenti dovuti a internet, aumento esigenze Clienti, eventi socio-economici ecc., abilitante è instaurare un processo di cambiamento interno all’organizzazione che consenta di adeguare le competenze ai nuovi scenari ambientali sempre più complessi.
Per approfondimenti potete contattare l’autore articolo Dr. Alberto Claudio Tremolada
manager Metatech Group e coordinatore/responsabile sportello unico area fonderie e gruppo lavoro manifatturiero Adaci sez. Piemonte e Valle d’Aosta, alla seguente pagina: https://www.adaci.it/sportelli/sportello-fonderie/