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ADACI Associazioni Italiana Acquisti e Supply Management

Dopo la fatturazione elettronica, l’approccio integrato alla gestione digitale del procurement e dei fornitori

Il 30 gennaio alle ore 15:00 si terrà l’evento Supplier Management a 360° presso Copernico Centrale – Viale Lunigiana angolo Copernico – Milano, rivolto ai professionisti degli Acquisti, della Supply Chain e dei sistemi informativi a supporto delle relazioni coi Fornitori.

L’evento è organizzato dal Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia e dall’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con ADACI e con la partecipazione di P4I – Partners4Innovation & IQ Consulting del Gruppo Digital360.

Nel corso dell’evento, i relatori coinvolti affronteranno i temi dell’innovazione e delle opportunità legate alla semplificazione nelle relazioni con i fornitori, alle modalità per abilitare una più efficace e consapevole gestione della contrattualistica, alle possibili e molteplici prospettive di innovazione abilitate dalla leva della trasformazione digitale e da quella dell’evoluzione normativa.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione a questo link.

Scarica il programma dell’evento

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Comunicato ADACI e Performance Strategies – programma value experience 2019

                                                           

ADACI e Performance Strategies, realtà nazionali di riferimento per imprenditori, manager e responsabili acquisti, collaborano sinergicamente alla loro crescita culturale, esperienziale e di networking.

Non semplici corsi/eventi formativi su economia – leadership – negoziazione – supply chain – trend futuri, ma percorsi esperienziali condivisi con accademici – imprenditori e manager nazionali/internazionali leader (Fabio Capello e Julio Velasco fra questi).

Performance Strategies ha riservato nel 2019 per contatti e soci ADACI percorsi esperienziali open:

Eventi e crediti formativi

Partecipazione a Sales Forum, Scienza della Negoziazione, Leadership Forum (agenda e date visionabili sul nostro calendario eventi) con uno sconto del 10% sul prezzo previsto per i singoli eventi citando la partnership con Performance Strategies.

La partecipazione agli eventi consente di accedere a percorsi con crediti formativi assegnati da una commissione interna ADACI per il mantenimento dell’Attestazione Q2P ADACI.

Il numero dei crediti per ogni singolo evento è di 4, previa specifica richiesta ad ADACI o Performance Strategies in fase di iscrizione.

Visioning

Raccontare le Vostre storie ed esperienze avendo la visibilità che meritano nella community Performance Strategies.

Entrate direttamente nel mondo Performance Strategies, facendo networking e scambiando conoscenze/esperienze con accademici – imprenditori e manager.

Ma per il 2019 Vi riserveremo assieme a Performance Strategies altre esperienze. Seguiteci!

 

Per maggiori informazioni ed iscrizioni i nostri riferimenti sono:

Dr. Alberto Claudio Tremolada e Dr.ssa Federica Dallanoce

ADACI

Via Spezia, 11 – 20142 Milano

Tel. +39 02 40072474

Fax: +39 02 40090246

E-mail: segreteriasede@adaci.it

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Assolombarda, in collaborazione con ADACI, organizza l’incontro “Negoziare con successo l’acquisto di beni, materiali e servizi: tecniche e suggerimenti”

Assolombarda organizza, in collaborazione con ADACI (Associazione Acquisti e Supply Management), l’incontro informativo/formativo “Negoziare con successo l’acquisto di beni, materiali e servizi: tecniche e suggerimenti”, in programma giovedì 21 febbraio dalle 14:30 alle 17:30 presso la Sala Falck (piano interrato) di Assolombarda – Via Chiaravalle 8, Milano.

Tale incontro è un’occasione per gli Imprenditori delle PMI, per i manager Responsabili di Supply Chain e per chi lavora nella Funzione Acquisti di confrontarsi con esperti e colleghi su come gestire le negoziazioni con i Fornitori Leva e Strategici, in Italia e nel mercato globale.

L’utilizzo delle tecnologie digitali e le nuove metodologie di approccio verso i Fornitori hanno amplificato le possibilità di competere sui mercati, ma hanno reso ancora più complesso il lavoro dei Buyer, obbligando le imprese ad affrontare consapevolmente il processo di costruzione o di ri-modellamento della Funzioni Acquisti. In questo contesto, l’incontro si propone di mettere in evidenza, anche grazie ad alcune case histories, come si possano gestire con successo le Negoziazioni con Fornitori leva, strategici e dominanti.

L’evento è gratuito e da diritto a 4 crediti per il mantenimento dell’attestazione Q2P.

Per maggiori informazioni clicca qui. La partecipazione all’incontro è libera previa iscrizione on line.

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Negoziare con successo l’acquisto di beni, materiali e servizi: tecniche e suggerimenti

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IL PANIERE DEL RISK MANAGEMENT

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Marco Venturi riconfermato Presidente di ADACI Sezione Emilia Romagna/Marche

Martedì 15 gennaio si è tenuta la Prima Riunione di Consiglio della Sezione Emilia Romagna/Marche per il triennio 2019/2021, durante la quale è stato rieletto e quindi riconfermato MARCO VENTURI, Presidente di Sezione.

Marco Venturi – Presidente di Sezione

Sono inoltre stati eletti:

  • Marco Fapore – Vicepresidente
  • Paolo Musso – Vicepresidente
  • Gabriele Perotti – Vicepresidente
  • Ivan Barzagli – Tesoriere
  • Fulvio Pirani – Segretario
  • Federica Camurri – Supporto al Segretario
  • Arbizzani Roberto – Consigliere
  • Alessandro Baldazzi – Consigliere
  • Marco Buttaro – Consigliere
  • Andrea Conte – Consigliere
  • Gianluca Fabbri – Consigliere
  • Vincenzo La Notte – Consigliere
  • Angelo Profili – Consigliere
  • Gerardo Scarpellino – Consigliere
  • Emmanuel Soubeyran – Consigliere
  • Pierluigi Valzania – Consigliere
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LA VIA DIGITALE ITALIANA PER IL FUTURO DEL TURISMO

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ADACI Sezione Piemonte e Valle d’Aosta partecipa al Convegno “La Via Digitale Italiana per il futuro del Turismo”

ADACI Sezione Piemonte e Valle d’Aosta partecipa al Convegno di presentazione dei risultati della Ricerca 2018 dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo “La Via Digitale Italiana per il futuro del Turismo”.

L’evento si terrà giovedì 24 gennaio 2019 dalle 9:30 alle 13:30 presso l’Aula Magna Carassa e Dadda del Politecnico di Milano – Edificio BL.28, via Lambruschini 4.

Il mondo dei viaggi vive una competizione sempre più internazionale e il ruolo del digitale è in evoluzione continua: da “semplice strumento” ad abilitatore di un’esperienza “simil-umana” e di una relazione costante lungo il tourist journey (fisico e online). A tutti i livelli di governance si rende necessario acquisire e migliorare le competenze digitali per attrarre e gestire i flussi turistici e garantire un’esperienza eccellente e duratura. Gli asset a disposizione sono notevoli, ma ancora tutti da valorizzare al meglio: attività in destinazione, food e agrifood, arte e cultura, fashion e design, intrattenimento e sport, natura. In questo contesto gli attori del settore sono alla ricerca di nuove strade: La Via Digitale Italiana per il futuro dei Viaggi è un cantiere in costruzione.

L’evento fa il punto dei temi più significativi che possono portare ad aumentare la competitività di qualsiasi attore del settore attraverso una corretta interpretazione degli scenari dell’industria dei viaggi nazionale e internazionale. I risultati della Ricerca vengono discussi con i principali player del settore e con esponenti delle Istituzioni italiane.

Per maggiori informazioni: clicca qui

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Opportunità e sfide per la filiera della componentistica italiana – il punto di vista del Dr. Pierangelo Decisi

Opportunità e sfide per la filiera della componentistica italiana.

Il punto di vista del Dr. Pierangelo Decisi (Vicepresidente Gruppo Componenti ANFIA).

Autore – Dr. Alberto Claudio Tremolada (sportellofonderie@gmail.com)

 

Per la filiera della componentistica automotive Italiana è stato un ottimo 2017, secondo l’ultima edizione osservatorio sulla componentistica italiana (https://bit.ly/2RQlIFR).

Indagine realizzata dalla Camera di commercio di Torino, da ANFIA (Associazione nazionale filiera industria automobilistica http://www.anfia.it) e dal CAMI (Università Ca’ Foscari di Venezia https://www.cami-network.com).

Sono 2.190 le aziende italiane che compongono la filiera automotive, con 156mila addetti ed un fatturato annuo di Euro 46,5 miliardi, il Piemonte la regione con maggior presenza imprese, circa 762, che realizzano il 40% fatturato complessivo e danno lavoro a più di 58mila addetti.

Investimenti notevoli per l’export, industria 4.0 e R&S., formazione a sostegno processo trasformazione e riconversione alle nuove tecnologie automotive, richiesto anche dalle nuove normative in tema sostenibilità ambientale/sicurezza, sono le nuove sfide che attendono le industrie della filiera.

Per approfondire ho chiesto al Dr. Pierangelo Decisi (vicepresidente gruppo componenti ANFIA e presidente Sigit Spa http://www.sigit.it) un parere su quali siano i pilastri fondamentali a sostegno sviluppo competitivo strategie imprese della filiera.

 

Dr. Pierangelo Decisi quali sono le opportunità/sfide, presenti e future per la filiera della componentistica italiana?

 Questa è una domanda difficilissima. Innanzitutto, bisogna comprendere che la componentistica e la sua filiera sono molto complesse e frastagliate. Mi spiego meglio, se pensiamo alla macchina del futuro dobbiamo vederla sotto tre aspetti, per un certo verso tutti innovativi:

il primo, è quello delle nuove motorizzazioni, siano esse, BEV, PHEV o Natural GAS

Il secondo, è il mondo della softwaristica e dei sensori, il cui connubio avvicinerà sempre di più quella che viene chiamata autonomous driving

Il terzo è quello della componentistica cosiddetta tradizionale, in quanto, qualsiasi siano le scelte in merito alla motorizzazione o dei diversi livelli di autonomous driving, un veicolo sarà sempre composto da quattro ruote e un body, pertanto ci si dovrà specializzare in materiali e componenti sempre più performanti e leggeri.

Le norme RDE, gli standard Wltp (Worldwide Harmonized Light-Duty Vehicles Test Procedure) ed in particolare l’introduzione di nuove normative Europee sulle emissioni, quali rischi comporta per la filiera della componentistica?

Mi perdoni, ma su questa domanda sono molto critico e cercherò di rispondere in modo professionale.

Punto primo, in oltre 100 anni di storia delle automobili non siamo riusciti ad ottenere omologazioni standard che valgano a livello mondiale; Europa, Cina, Giappone e USA, per citarne alcuni, non sono stati capaci di definire regole comuni per quel prodotto che utilizziamo tutti i giorni che si chiama veicolo.

Punto due, a questa difficoltà si aggiunge, guardando alle normative sulle emissioni, la tendenza a non affrontare il problema secondo un approccio sistemico. Mi spiego meglio, al mondo circolano ogni giorno oltre un miliardo di veicoli e questo miliardo incide sulle emissioni di CO2 a livello mondiale per il 18,5%, secondo i dati della International Environment Agency (IEA). La regolamentazione sull’abbattimento delle emissioni dei veicoli, tuttavia, non è armonizzata a livello globale e in UE i tassi di riduzione della CO2 per le autovetture sono i più ambiziosi a livello worldwide: 95 g/km entro il 2021 e ulteriori tagli, proposti dal Parlamento europeo, del 20% al 2025 e del 40% al 2030.

Se l’auto riducesse le emissioni del 35%, solo in alcune parti del mondo, ad esempio Comunità Europea, e impattassimo tale riduzione sulla sola quota di produzione europea di 20 milioni di veicoli annui (Russia compresa) otterremmo una riduzione di emissioni a livello globale di pochissimi punti decimali, ma a quale costo?

Inoltre, i soli costruttori europei, per seguire queste regole, dovranno investire una quantità impressionante di miliardi di euro, difficile da stimare e mi lasci dire, difficile da reperire, mettendo a rischio l’intera economia europea, senza contare che le tecnologie da utilizzare non solo non sono ancora chiare, definite e stabili, ma richiedono infrastrutture non ancora esistenti e sicuramente ad un costo esorbitante per gli stati che già faticano a mantenere le infrastrutture esistenti.

Detto ciò, non vuol dire che mi oppongo all’evoluzione della tecnologia e della necessità di nuovi propulsori, mi permetto semplicemente di dire che già, se le nuove tecnologie su quelli tradizionali fossero le uniche in circolazione, abbatterebbero le emissioni in maniera molto più significativa dei nuovi obiettivi internazionali.

In questi mesi si parla di analisi costi e benefici, credo proprio che bisognerebbe imparare a fare questa analisi. Per rispondere definitivamente all’ultima parte della sua domanda: “quali rischi comporta per la filiera della componentistica?” Onestamente, mi auguro che le case automobilistiche, che sono gli ultimi utilizzatori della componentistica, sappiano assorbire e gestire queste priorità e non perdano volumi significativi sul mercato.

I prezzi e l’allarme sullo shortage di materiali quali la poliammide 66, molto utilizzato nel settore automotive per le sue caratteristiche, è un fattore di rischio vincolante o opportunità per fare maggiori sinergie fra attori filiera su R.&S./produzione con materiali/tecnologie alternative?

Questa domanda è molto tecnica e mi permetto di rispondere nel modo più semplice possibile. Questo PA 66 è un prodotto chimico che contiene un sottoprodotto che sta subendo un grandissimo shortage mondiale. Questo componente è altamente instabile ed esplosivo. Pensate che un impianto in fase di collaudo è esploso e altri impianti sui quali è alto il rischio di incidenti sono stati fermati. Inoltre, questo componente non è usato esclusivamente dall’industria delle materie plastiche, ma ci troviamo davanti alla mancanza di un prodotto utilizzato in generale nell’industria. Sicuramente il mercato ha capito il problema e sta cercando di amministrare la “componente prezzo” ma la cosa ancor più grave e difficilmente amministrabile è la “componente quantità”. Anche ANFIA, seguendo l’esempio dei colleghi francesi, ha lanciato questo allarme di sensibilizzazione affinché nel rapporto cliente-fornitore ci sia maggiore sensibilità a qualificare velocemente prodotti sostitutivi per scongiurare il rischio di fermata produttiva a causa di mancanza di materie prime.

Industry 4.0 modificherà radicalmente il modo in cui lavoriamo e viviamo, quali sono i vantaggi competitivi differenzianti nell’adozione?

L’Industry 4.0 a mio parere si concretizza nell’obiettivo di creare una sorta di metodo efficiente all’interno del processo produttivo che non può prescindere da avere l’uomo al centro di tale metodo. Non dimentichiamoci che tutto il software e l’hardware che verrà introdotto per raggiungere questo obiettivo di efficienza è progettato, manutenuto e gestito dall’uomo. Storicamente, le precedenti tre rivoluzioni industriali hanno sempre cambiato il metodo di lavorare nel mondo manifatturiero e la qualità del lavoro, seguendo queste fasi, è sempre migliorata. Oggi, la quarta rivoluzione industriale punta all’efficienza, come mai prima e, forse per la prima volta, si richiederà all’uomo di pensare in modo efficiente.

Questa per me è la vera rivoluzione dell’Industria 4.0: raggiungere l’efficienza di pensiero e metodo all’interno del processo manifatturiero. Probabilmente, lei si sarebbe aspettato una risposta meno sociologica, ma credo che risposte che tengono conto di una base puramente economica ne potrà trovare quante ne vuole.

 

ADACI, AIDP, AUSED e PIU’ propongono un convegno di confronto e approfondimento

Mercoledì 16 gennaio 2019, alle ore 14:30 presso Regione Lombardia Via Filzi 22 (MI), si terrà il convegno proposto da ADACI, AIDP, AUSED e PIU “Le Professioni e la Digitalizzazione – Nuovi business, Nuove professioni, Occupazione, Sviluppo Competenze”.

L’introduzione delle tecnologie digitali contribuisce a cambiare il mercato delle professioni introducendo “stili di lavoro” che presuppongono competenze nuove e trasversali. Alcune attività lavorative si avviano a scomparire per effetto dell’automazione dei processi produttivi, ma è altrettanto vero che sono nati nuovi lavori da coprire con figure professionali che non sempre sono disponibili sul mercato.

Il progetto PROFESSIONI 2020 si propone di studiare il fenomeno in un gruppo di lavoro ricco di provenienze e punti di vista professionali diversi, con uno sforzo verso una visione convergente.

I temi che verranno affrontati durante il convegno saranno:

•    Le competenze che rischiano l’obsolescenza o l’inutilizzo
•    Le nuove competenze emergenti
•    Il GAP tra domanda e offerta di competenze
•    La gestione della riconversione professionale delle persone in attività
•    L’impatto previsto sul livello occupazionale

La partecipazione è gratuita, con iscrizione obbligatoria a Segreteria PIU’: info@professionipiu.it

Scarica l’annuncio del Convegno

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