a cura del Dr. Alberto Tremolada
ADACI– Cluster Fabbrica Intelligente – European Raw Materials Alliance
Gli eventi recenti in Bangladesh, quindi i disordini sociali che hanno portato alla fuga della Presidente Hasina e alla costituzione di un governo ad interim hanno influenzano la percezione delle aziende italiane nei confronti del mercato bangladese.
Il Bangladesh per anni è stato sotto dominazione Britannica, assieme a India e Pakistan.
Grazie alla Compagnia Britannica Indie Orientali, il Bangladesh divenne un’importante produttrice di beni agricoli esportati per soddisfare le esigenze dell’industria tessile Britannica.
Durante la dominazione oppressione, sfruttamento popolazione locale, politiche economiche a favore degli interessi Britannici causarono carestie e impoverimento.
La nascita come stato indipendente risale al 1971, con l’appoggio dell’India, seguito secessione dal Pakistan e tutt’oggi risentono della forte influenza culturale – usi e costumi eredati dai paesi confinanti.
L’economia del Bangladesh, paese con oltre 160 milioni di abitanti, si basa principalmente sull’industria tessile e il settore agricolo con un PIL di oltre 430 miliardi di dollari nel 2023, cresciuto nell’ultimo decennio in media il 6,50% all’anno.
Nonostante la crescita economica nel paese permangono condizioni di estrema povertà della popolazione e il Bangladesh dipende dagli aiuti internazionali e dalle rimesse degli emigrati.
Gli interscambi commerciali con l’Italia superano i 2 miliardi di dollari.
L’Italia importa principalmente prodotti tessili ed alimentari ed è presente nel suo territorio con numerose imprese.
I disordini antigovernativi nati sull’onda delle proteste studentesche e la fine del governo di Sheikh Hasina fuggita in India, sono rientrati con la nomina a Primo Ministro di Muhammad Yunus, economista e premio Nobel per la pace nel 2006 per l’impegno nel creare il microcredito moderno sistema di piccoli prestiti destinati ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali.
I rischi geo-politici fanno il pari con quelli ambientali – sociali e di sostenibilità, nella percezione delle aziende Italiane sono già stati considerati ma i bassi costi di approvvigionamenti soprattutto nel settore tessile resta il driver principale di scelta fornitori.
Dopo il crollo del Rana Plaza nel 2013 a Savar adibita a fabbrica tessile con 1.134 vittime e oltre 2.500 feriti qualcosa è cambiato.
C’è di fatto una reale possibilità che l’instabilità in Bangladesh spinga le aziende a diversificare il proprio portafoglio, dirottando produzione/commercio verso altri paesi.
L’industria tessile del Bangladesh è uno dei fornitori principali al mondo di prodotti tessili (primo fra tutti abbigliamento), critico per le forniture tessili globali.
Qualsiasi interruzione in Bangladesh può avere impatti importanti per gli approvvigionamenti globali.
Con criticità riguardanti interruzioni produzione, ritardi consegne, aumento costi totali approvvigionamento, crollo profittabilità contratti di fornitura da parte acquirenti finali a rischio annullamento.
La diversificazione delle fonti di approvvigionamento non solo nel tessile, è già praticato dalle aziende in paesi dell’area Cambogia – Cina – India – Vietnam.
Non solo per mitigare i rischi essendo il costo driver principale di scelta fornitori alla ricerca di sempre maggiore riduzione dei costi.
Le principali sfide che le aziende italiane stanno affrontando attualmente in Bangladesh sono molteplici e necessita “put on ground” strategie multilivello.
E’ imperativo l’antifragilità delle supply chain in generale:
Costruire una control tower: Per monitorare le interdipendenze globali e locali che possono impattare sulla business continuity
Risk assessment e contingency plan: Avere piani di contingenza consente alle aziende di rispondere efficacemente alle interruzioni e a minimizzare il loro impatto
Tecnologie: Adottare e implementare lungo tutta la catena di fornitura tecnologie digitale e di produzione (blockchain, IoT e AI, stampa 3D) può migliorare la trasparenza, la tracciabilità e l’efficienza nella catena di fornitura
Ecodesign e circolarità: Disegnare e produrre con il minimo utilizzo di materia prima (vergine o riciclata), utilizzare materiali alternativi, tecnologie produttive green e gestire l’end of life creando un mercato parallelo di second hand può aumentare il proprio rating anche creditizio di sostenibilità (compreso il carbon footprint)
Diversificare le fonti di approvvigionamento: Affidarsi a una singola fonte o area per le forniture aumenta i rischi, necessita sempre avere back-up paralleli di approvvigionamento per minimizzare gli impatti anche di possibili interruzioni regionali
Risk Supplier e Greenwashing: Monitorare le attività lungo la supply chain (soprattutto dove utilizzati sub-contractor) per intervenire se non rispettati la compliance di fornitura e i regulatories in materia sostenibilità multilivello dei singoli paesi
Soprattutto se si comunica di adottare il sustainability green procurement.
Attività a favore delle popolazioni aree approvvigionamento: Impegnarsi nel contribuire alla crescita del benessere delle persone, non solo aumenta l’advocacy verso l’azienda ma anche la produttività
Eliminare attività a non valore e muda: La competitività aziendale non dipende solo dai costi ma anche dal livello delle attività a non valore e muda (rilavorazioni per esempio) e per esperienza ho verificato che possono impattare sui margini ben oltre la doppia cifra percentuale
Non sono entrato nel dettaglio ma solo generare riflessioni su quale strada sia più opportuno seguire, da considerare che la battaglia fra aziende sui costi e prezzi di vendita nei confronti dei paesi low cost è persa in partenza.
Battaglia che genera una dipendenza di forniture dai paesi low cost “rischiosa” e conferma come le interdipendenze globali e dei singoli paesi possano far “saltare” qualsiasi pianificazione e forecast.
Uno dei pilastri strategia anticipatoria rischi e disruption è condividere – partecipare alla vita Associativa per alimentare il flusso di dati – informazioni anche non pubbliche, che sono linfa vitale per il professionista acquisti – logistica e supply chain.
La condivisione delle informazioni ha un valore che può fare la differenza https://urly.it/313hr7
Il premio OPTIMUM è collegato al progetto “Inspire The Future Supply” per costruire filiere sostenibili ed innovative, con cui ADACI ha intenzione di creare opportunità di sviluppo economico nella Regione Toscana grazie alle sinergie territoriali tra Grandi Aziende, PMI ed Università/Scuole Secondarie di Secondo livello sui temi della Sostenibilità, Innovazione, Risk Procurement Management in ottica e nel rispetto della DE&I (Diversity, Equity, Inclusion).
I Giovani, vincitori del premio per i migliori diplomati della maturità, saranno inseriti in un albo delle eccellenze toscane dove avranno libero accesso le aziende, in particolare quelle patrocinanti che avranno la priorità di consultazione dell’elenco ed avranno il compito di preparare degli open-day periodici per la presentazione delle attività core aziendali.
Le Aziende avranno la possibilità di conoscere, mantenere informati, seguire e formare gli/le studenti/esse selezionati.
La cerimonia di consegna dei Premi si svolgerà sabato 21 dicembre 2024 dalle 10.00 alle 12.30 presso Cisternino di Città, Largo del Cisternino, 13 (Livorno).
Di seguito pubblichiamo:
I nominativi dei primi 10 Classificati (in ordine alfabetico, NON in ordine di classifica):
Barsotti Andrea |
Bertini Carlotta |
Grasso Leonardo |
Grossi Andrea |
Mancini Matilde |
Mandolfo Valentina |
Ricci Giulia |
Santini Gianluca |
Scannapieco Martina |
Voliani Margherita |
I nominativi classificati dall’11 al 30 posto (in ordine alfabetico, NON in ordine di classifica):
Aterini Niccolò |
Bandelli Valentina |
Del Tozzotto Alessia |
Gandini Elisa |
Gazzola Giulia |
Giusti Alessia |
Golini Bianca Maria |
Manzi Alice |
Marcantelli Matteo |
Marcheschi Giulia |
Moroni Enrico |
Nigro Miriam |
Petkov Aleksandar |
Pezzotta Camilla |
Sarti Camilla |
Seravalli Vittoria |
Guarda il video “ADACI PA Symposium, Roma: il public procurement tra presente e futuro”
Si è tenuta a Roma il 22 novembre 2024 una giornata di studio e di approfondimento circa l’impatto delle importanti novità introdotte dal Codice dei Contratti Pubblici D.Lgs. 36/2023 dopo un anno dall’acquisto di efficacia
L’iniziativa, è stata promossa da ADACI, l’Associazione Italiana dei Manager degli Acquisti e della Supply Chain.
Relatori importanti hanno guidato i numerosi presenti, provenienti da primarie stazioni appaltanti, nella complessa materia della contrattualistica pubblica, un sistema in cammino, con momenti di approfondimento su temi specifici che hanno visto il coinvolgimento dei partecipanti con un approccio di formazione attiva con la costituzione di due focus groups.
Il Presidente Claudio Contessa (VII sezione del CdS) ha illustrato la genesi del Codice fornendo nel contempo un aggiornamento in merito allo stato di avanzamento del primo decreto correttivo ad oggi interessato dall’iter di approvazione.
La trattazione in apertura dei principi rappresenta una tipicità del D. Lgs. 36/2023 che potrà essere un indicatore forte per la codificazione futura.
Ampio spazio è poi stato dato alla digitalizzazione del ciclo di vita dell’appalto come percorso oramai imprescindibile nella gestione dei contratti.
Consuelo del Balzo dell’ANAC ha descritto approfonditamente i passi avanti intrapresi nel corso del 2024 per fornire agli Operatori le procedure a supporto del procedimento di affidamento e di gestione del contratto.
In particolare ha evidenziato che è importante l’utilizzo della piattaforma telematica in ogni fase del procedimento.
Ciò per ovviare alle criticità che la storia insegna annidarsi nelle fasi di rilevazione dei fabbisogni e di esecuzione del contratto pubblico.
L’impostazione data dal nuovo codice richiede l’impiego di professionalità adeguate che sia le Stazioni Appaltanti che gli Operatori economici devono poter disporre o implementare nelle proprie organizzazioni con formazione continua elemento fondamentale per la qualificazione.
Un cambio di paradigma confermato dal fatto che il Responsabile del Procedimento è diventato Responsabile del Progetto; il nuovo codice infatti ha ridato autorevolezza alle figure professionali coinvolte nel procedimento.
Con l’intervento della Responsabile Appalti della Società Giubileo 2025, Adriana Palmigiano, si sono appresi gli enormi sforzi in corso dal due anni a questa parte a carico della stessa start up pubblica, sia stazione appaltante che centrale di committenza, qualificata per l’adeguamento delle infrastrutture in vista del Giubileo di prossima inaugurazione.
Il Professor Gian Luigi Albano (Consip) con riferimento alle centrali di acquisto ha svelato un approccio ottimistico agli appalti pubblici contemperando le esigenze della politica economica ed industriale con quelle specifiche del mercato anche tenendo conto degli obiettivi di sostenibilità ed innovazione.
Sostenibilità che ha trovato trattazione nella panel session con il contributo di operatori del mondo IT e importanti stazioni appaltanti pubbliche.
Un’ immersione nella prassi operativa del subappalto è arrivata grazie all’intervento dell’Avvocato Edoardo Tozzo che ha approfondito del D. Lgs. 36/2023 (comparandole a quelle del previgente D.Lgs. 50/2016) per gli addetti ai lavori.
Special Guest dell’evento l’astrofisica e divulgatrice scientifica Edwige Pezzulli che ha raccontato l’innovazione come processo collettivo.
Cambiamento, innovazione, evoluzione, digitalizzazione sono stati i concetti che nei diversi interventi hanno caratterizzato il VIII Symposium ADACI PA 2024, appunto il procurement pubblico dal presente verso il futuro.
L’evento è stato patrocinato dall’ANAC – L’Autorità Nazionale Anticorruzione con il sostegno di JAGGAER e NIUMA.
Guarda la fotogallery dell’evento
ADACI e EIOM rinnovano anche per il 2025 la partnership.
Non solo con patrocinio associativo – partecipazione ADACI a eventi EIOM (https://www.eiomfiere.it/calendario.asp) – speech e altre attività (seguono aggiornamenti nelle pagine associative).
“Formare – informare e crescere professionalmente” i nostri partner e soci potranno fare proprio il claim, partecipando alle attività ed eventi EIOM in calendario, che per ADACI saranno organizzati dal Dr. Alberto Tremolada presente anche ad alcune date tenendo speech su approvvigionamenti – materie prime – mercati – soluzioni alle criticità e sostenibilità.
Eventi EIOM che consentono ai partecipanti anche di valutare direttamente soluzioni alle criticità approvvigionamenti – fare networking professionale e assistere ai convegni su argomenti verticali (non solo materie prime critiche).
Eventi costruiti intorno e per Voi.
Contatti ADACI:
Dr.ssa Letizia Minato
Email comunicazione@adaci.it
Contatti EIOM:
Dr.ssa Benedetta Rampini